(detto
il Crudele). Re di Castiglia e di León. Figlio di Alfonso
XI e Maria di Portogallo, salì al trono nel 1350, guadagnandosi l'epiteto
di
crudele per la serie di esecuzioni, da lui stesso ordinate, contro
l'ex favorita del padre e contro molti nobili che l'avevano appoggiata,
costringendo i figli di lei a rifugiarsi nella vicina Aragona. Inizialmente
P. affidò l'azione di governo ad Alfonso de Alburquerque, che
agì in senso filofrancese e combinò il matrimonio del re con
Bianca di Borbone, dei reali di Francia (1353). Tuttavia
P.
ostentò subito la sua relazione con Maria de Padilla, riconoscendo come
legittimi i figli avuti da lei; il fallimento del matrimonio non mancò di
riflettersi negativamente sui rapporti con il Regno di Francia. Licenziato
Alburquerque,
P. si trovò a fronteggiare personalmente
l'ostilità di gran parte della nobiltà castigliana, che si
trasformò presto in aperta rivolta, alla guida di Enrico Trastamara,
fratellastro del re, forte anche dell'appoggio aragonese di Pietro IV. In
pratica l'intero Regno di
P. coincise con la lotta dinastica condotta
contro i fratellastri. In una prima fase (1360), Enrico riuscì a
penetrare in Castiglia, senza tuttavia ottenere successi decisivi; solo nel
1366, grazie anche all'aiuto francese, egli occupò gran parte del Regno e
fu proclamato sovrano. La guerra tuttavia si protrasse altri tre anni e solo nel
1369, assediato nel castello di Montiel,
P. si arrese. Fatto prigioniero,
egli venne subito giustiziato (Burgos 1334 - Montiel 1369).